sabato 28 novembre 2009

3 al p(r)ezzo di 1

Tutte in un colpo a novembre arrivano tre belle pubblicazioni alle quali ho partecipato.

La prima è un appuntamento ormai classico: l’uscita della guida ai locali notturni dell’inverno di 2night. Ho curato la redazione delle recensioni dei locali di Treviso. Quest’anno ho descritto e commentato 21 tra ristoranti, cocktail bar e discoteche, un numero lievemente inferiore al solito, un po’ per scelte editoriali, un po’ per via della crisi che si fa sentire anche in questo settore.


Nello stesso periodo è uscito anche il numero di 2venice dove, oltre ai consigli turistici su Venezia, c’è anche una proposta di visita ad una località dell’entroterra, dedicata questa volta alla Marca Trevigiana. Mi sono occupato di creare una mini-guida alla città di Treviso e di segnalare i principali appuntamenti dei prossimi mesi.

La terza pubblicazione è un po’ una sorpresa. Max, la rivista maschile del gruppo RCS, si è presentato in edicola con una nuova veste grafica. Il magazine è ritornato alle origini con un formato più grande, come quello creato 25 anni fa. Di solito in momenti di crisi si riducono le dimensioni, la scelta di Max è stata, invece, di ingrandirsi, per differenziarsi dalla concorrenza. Verso la fine del giornale c’è la sezione dedicata alla night life con uno speciale sui drink del momento. Per il nord est d’Italia ho selezionato Asha Eating Club e mi sono fatto consigliare dai barman uno degli originali cocktail a base di rum proposti dal locale. Mentre l’intervista ad un altro grande creatore di drink, l’ex campione del mondo Samuele Ambrosi, sarà sul numero di dicembre di 2night.

sabato 10 ottobre 2009

W il sindaco


Se si digitano su Google le parole Giancarlo Gentilini compaiono ben 51.400 pagine internet e un gruppo Facebook con più di 18.000 iscritti, nonostante da tempo non sia più il sindaco di Treviso. Non è che lo “sceriffo” ami particolarmente la rete (non ha un sito internet personale o un blog), ma la rete ama sicuramente lui a giudicare da quanto interesse è in grado di suscitare.

Fuori dalla rete le cose vanno ancora meglio. Non stupisce perciò che gli sia stata dedicata in vita una biografia. E’ uscita in questi giorni per la casa editrice EdizioniAnordest di Villorba il libro:
"Gentilini, il sindaco sceriffo". Al giornalista del Gazzettino Paolo Calia che ne ha curato la redazione non sono certo mancati gli spunti. Da quindici anni Gentilini si distingue per commenti e giudizi a dir poco taglienti e sopra le righe. Le sue crociate per la “sicurezza” o contro gli immigrati clandestini hanno segnato un’epoca. Con le sue esternazioni ha sollevato violentissime polemiche, suscitando spesso l’ira della piazza.

Nel bene e nel male Gentilini è un autentico fenomeno della comunicazione del nord-est, uno che nonostante i suoi ottant’anni quando parla si fa sempre notare. Perché come dice lui stesso “Quando parli devi dare un messaggio che sia un pugno nello stomaco. Chi ascolta lo deve sentire, altrimenti non serve”.

sabato 3 ottobre 2009

I postumi dell’Ombralonga

Il post Ombralonga (evento cancellato dopo le polemiche delle scorse edizioni) quest’anno prevede manifestazione-minestrone che mette insieme un po’ di tutto: la fiera del fumetto, i prodotti tipici, il mercatino dell’antiquariato, le esposizioni degli artigiani e una mostra dell’editoria veneta. Viene riproposto, infatti, anche Si-Legge, piccolo festival letterario nato nel 2008. Il periodo, però, non è dei migliori…

Basta dare un’occhiata al calendario per rendersi conto che quasi in contemporanea ci sono altri due eventi destinati allo stesso pubblico di amanti dei libri, geograficamente a poca distanza. Si è appena concluso Pordenonelegge, una rassegna che cresce di anno in anno e, grazie alla presenza di illustri scrittori (da Tiziano Scarpa a Margaret Mazzantini, da Antonio Scurati a Enrico Brizzi) riesce davvero a coinvolgere la città.

Il prossimo fine settimana, invece, al Castello di San Salvatore si svolge Libri in Cantina. Una piccola manifestazione che già da alcuni anni presenta le pubblicazioni più interessanti della piccola e media editoria, soprattutto locale.

In mezzo si pone Si-Legge che non ha grandi scrittori in grado di richiamare le folle, ma porterà molti degli espositori che poi si ripresenteranno anche a Libri in Cantina. Un doppione insomma. Per di più a distanza di soli 7 giorni. Non era preferibile scegliere un diverso periodo dell’anno o, meglio ancora, puntare sulla valorizzazione di quello che già c’è, sviluppando una propria tipicità, come Treviso Comics, il festival del fumetto?


martedì 22 settembre 2009

Quando è la provincia ad osare

Sarà forse banale. Ma a me è piaciuta. Anche perché non sembra la pagina pubblicitaria di un ente statale. E, si sa, la sorpresa ha sempre un valore in pubblicità.
Per una volta l’amministrazione pubblica ha scelto di osare, senza strafare, proponendo uno stile fresco, scherzoso e moderno.

La provincia di Treviso ha cambiato sede, spostandosi nella struttura che fu l’ex Ospedale Sant’Artemio (in precedenza ha ospitato il manicomio). Per comunicarlo ai propri cittadini ha realizzato una campagna stampa sui quotidiani locali. L’immagine usata è abbastanza inconsueta per il settore. Ci si aspetterebbe di vedere la classica foto del nuovo edificio. Invece sono state usate delle fotografie che ritraggono delle persone dall’aria sorpresa che sbucano in mezzo ad alberi e siepi (probabilmente sono state scattate nel giardino stesso di Sant’Artemio).

L’immagine è accompagnata dall’headline: “La tua provincia cambia sede. Sant’Artemio. Tutto da scoprire”. Semplice, forse scontata, ma in fondo dice, senza tanti giri di parole, quello che deve dire. Troppo spesso la pubblica amministrazione ricorre ad un linguaggio astruso e involuto. Questa volta, invece, ha scelto la strada della chiarezza. Facendo un favore a tutti i cittadini.

venerdì 11 settembre 2009

Felice di ricominciare

Al ritorno dalle vacanze va finalmente in porto un progetto di comunicazione che seguivo da qualche mese.

Si tratta di un lavoro per Gaia Soluzioni. L’azienda progetta e installa sistemi di informatica mobile, settore che già conoscevo per aver collaborato come consulente per Aton, una delle principali realtà di questo comparto in Italia.


A Gaia serviva una piccola brochure di impatto per illustrare i servizi offerti e un secondo pieghevole dove spiegare i diversi tipi di assistenza che vengono erogati.

L’attenzione al cliente e il servizio di assistenza sono i valori chiave che descrivono l’essenza dell’azienda Gaia. Perciò ho ideato il playoff “Felici di assistervi” da ripetere su tutte le brochure. Ho scelto anche di utilizzare la copertina del pieghevole come se fosse una pagina pubblicitaria con una immagine accattivante ed un headline riconoscibile.


Per la brochure di presentazione è stata usata la metafora comunicativa di un angelo al servizio delle aziende. Con le ali che riprendono le linee grafiche del logo di Gaia. Mentre per la brochure sull’assistenza si è scelto di puntare sull’ampiezza delle soluzioni personalizzate che possono essere attivate, “un mondo di attenzioni per la vostra azienda”.


Oltre al concept delle brochure mi sono occupato anche della redazione dei testi delle pagine interne, mentre per la grafica ho coordinato il lavoro dello studio Romborosso.

venerdì 7 agosto 2009

Comunicare il cambiamento

Jesolo era la spiaggia dei palazzoni, degli stereo a palla in riva al mare, delle discoteche. Negli anni ’80 e ’90 tutto andava bene, poi ha cominciato a perdere d’interesse turistico. La spiaggia cafona non era più di moda Per correre ai ripari la città si è reinventata un futuro urbanistico, ispirato alle architetture contemporanee. La riqualificazione passa attraverso le opere di grandi archistar come Richard Meier, Zaha Hadid, Carlos Ferrater, Kenzo Tange...

Il progetto c’è: trasformare Jesolo da centro balneare, attivo da maggio a settembre, ad una piccola Miami sull’Adriatico, viva tutto l’anno, in grado di distribuire servizi e comfort a tutti i residenti, non solo ai villeggianti. Per una volta anche la comunicazione è adeguata. Con la scelta di un playoff “The City Beach” e di un sito dove vengono illustrate l’idea, gli sviluppi futuri e i vari progetti architettonici.


A fianco del bel sito istituzionale, si sono date da fare anche le diverse imprese immobiliari che partecipano alla rinascita di Jesolo. Molti dei cantieri, da quelli ancora aperti a quelli ultimati, hanno un sito internet che magnifica le prossime realizzazioni dalla Torre Aquileia alle case nel parco Merville, dallo Jesolo Lido Village all’Isola Blu, la nuova porta d’accesso alla città. L’edilizia è tutt’altro che immobile, sta scoprendo il web…

venerdì 17 luglio 2009

Nuova guida e nuovo sito

A differenza della televisione non aspetta l’autunno 2night per lanciare i nuovi programmi. Allo scoccare del primo giorno d’estate si passa ad una nuova versione del portale italiano dedicato alla nightlife. Se ne parlava da alcuni anni e finalmente la veste grafica è stata aggiornata.

Non è una rivoluzione: i contenuti continuano ad essere gli stessi. Per Treviso sono io a fornirli. Le novità sono il layout, più pulito, e il maggior impatto riservato alle immagini delle notizie che compaiono a rotazione. Con la nuova versione del portale si è cercato anche di migliorare la rintracciabilità delle informazioni che sono meglio suddivise nelle categorie aperitivo, cena, dopocena ed eventi. Ci sarà anche più spazio per l’interazione con i social network come Facebook e Twitter.


Da qualche settimana, inoltre, è in distribuzione la Guida ai locali dell’estate. Due volte l’anno 2night esce in una edizione più curata: ogni locale è presentato con una dettagliata descrizione e una fotografia illustrativa. Tutti i testi e alcune delle immagini della sezione di Treviso sono stati preparati da me. In totale quest’anno ho recensito 38 locali tra ristoranti, cocktail bar e discoteche. Se quest’estate non sapete dove andare…

sabato 27 giugno 2009

Magic Italy

La magia è fatta. Con un colpo di bacchetta magica il Presidente del Consiglio ha fatto comparire a sorpresa un nuovo logo dell’Italia. E’ arrivato Magic Italy, il prodigio che rilancerà il turismo nel nostro paese.


In realtà il nuovo logo, di cui non si sentiva la mancanza, non è stato ben accolto. SocialDesignZine lo ha definito un “accrocchio di luminescente barbarie grafica, a ben guardare, non ha né struttura, né status, né dignità di marchio: ci sembra scarsamente applicabile in qualsiasi contesto, non ha un retroterra né simbolico né narrativo.” La cosa più preoccupante, per un copywriter come me, è poi che parla una lingua che non nemmeno è l’italiano perché è scritto in inglese.

Sembra uno dei quei progetti in cui il committente vuole sostituirsi all’art director e al copywriter. Lavorando nel nord-est non è difficile imbattersi nel padre-padrone dell’azienda, il classico “faso tuto mi”, che si intromette nel loro lavoro di un’agenzia pubblicitaria e ne dirige le scelte, spesso con pessimi risultati. Dal Presidente del Consiglio forse ci si aspetterebbe un atteggiamento diverso…

Non si tratta semplicemente di una limitazione della libertà creativa, ma di un mancato riconoscimento del valore delle diverse professionalità ed esperienze. La speranza è che Magic Italy faccia la fine di italia.it. Passi nell’anonimato, così almeno non potrà far danni.

domenica 14 giugno 2009

Ri-Posizionamento

Tempo fa avevo cominciato ad interessarmi ai motori di ricerca. Forse uno dei primi lavori che mi vennero commissionati quando iniziai a lavorare come free lance fu la stesura di testi per migliorare il posizionamento di un sito internet in base a determinate parole chiave. A distanza di alcuni anni torno a scrivere per motori di ricerca. A dimostrazione dell’importanza che la parola continua ad avere in internet.

Se da un lato sulla rete si parla sempre più spesso di contenuti diffusi attraverso i video, dall’altro il modo attraverso cui gli utenti accedono alle pagine web è una ricerca in base alle parole chiave, usando soprattutto Google. Perciò la presenza o meno di determinati termini attinenti all’argomento ricercato su un sito fa la differenza. A meno di non adottare altre strategie di visibilità e promozione, come ad esempio Adwords, banner o newsletter.


Per posizionarsi meglio sui motori di ricerca serve un search engine copywriter che scriva dei testi originali, costruendoli intorno a specifiche parole chiave (keywords). Non è un lavoro particolarmente creativo. Non è necessario creare titoli ad effetto che attirino l’attenzione, come in un banner, o un contenuto evocativo in grado di suscitare particolari emozioni. L’importante è scrivere un testo, meglio se di una certa lunghezza, e cercare di inserire e ripetere alcune parole chiave. Possibilmente senza essere troppo noiosi.

sabato 30 maggio 2009

Chiaro, fresco, dolce copy

Le acque minerali sono tra i big spender della pubblicità italiana. Alcune si limitano a puntare su testimonial molto popolari (tipo la coppia Alessandro Del Piero e Cristina Chiabotto per Uliveto e Rocchetta). Altre hanno un approccio più creativo.

Mi ha sorpreso l’affissione pubblicitaria dell’acqua minerale Dolomia, le sorgenti sono a Cimolais in provincia di Pordenone. L’headline, "da qua a qua", è quanto mai geniale e semplice. Sottolinea la purezza dell’acqua, portata direttamente dalle sorgenti al consumatore in bottiglia, senza mediazioni. In più c’è un tocco di humour sempre apprezzabile. Lo slogan gioca sulla somiglianza tra il sostantivo “acqua” e l’avverbio di luogo “qua”. Il messaggio è rinforzato anche dal playoff “sai dove nasce, sai cosa bevi” e dalla scritta “naturale” che si legge in evidenza sulla bottiglia.

Anche la scelta dei colori è lodevole. Il bianco richiama il luogo selvaggio ed intatto delle sorgenti, montagne immerse nei grandi silenzi dei nevai perenni. Al limite trovo un po’ ridondante il titolo “oligominerale”, messo così in evidenza. Ma bisogna essere davvero pignoli.

Purtroppo a realizzare l’affissione non è stata una agenzia pubblicitaria locale, ma uno studio di Roma che non conoscevo (Made in Italy). Comunque bravi.

sabato 23 maggio 2009

Caorle contro la Coca Cola

Andiamoci piano con le parole. A volte anche una frase apparentemente innocente e priva di riferimenti specifici può venire mal interpretata.

L’ultimo spot pubblicitario di Coca Cola in onda in televisione e in radio è uno dei primi che risente del clima di crisi. Propone una riscoperta delle cose semplici. Il messaggio non è una scontata promessa di risparmio o di riduzione del prezzo, ma un invito a ritrovare i piaceri genuini, di tutti i giorni. La voce guida è affidata ad una bambina, Giulia, che dice di preferire la vacanza dalla nonna piuttosto che nel resort.

Lo spot, per altro già parodiato in rete, ha scatenato le ire del sindaco di Caorle Marco Sarto. La frase sugli alberghi di lusso gli è andata di traverso. “Uno spot così è deleterio” ha dichiarato. “La Coca Cola dovrebbe fare più attenzione ai messaggi che divulga. Come sindaco di una città turistica lo trovo a dir poco inopportuno anche dal punto di vista della tempistica. Tutti gli operatori turistici e il mondo della ristorazione hanno investito nelle proprie strutture e nella promozione”. Il sindaco invita inoltre la Coca Cola a ritirare lo spot tv e sostituirlo con uno (fuori dal tempo) che associ la bibita con il piacere della vacanza e magari alla solita famiglia felice.

Al primo cittadino di Caorle si è poi aggiunto il presidente leghista della provincia di Treviso, Leonardo Muraro: “sono solidale con Sarto, il messaggio della serenità in famiglia è apprezzabile, ma si può vivere felici in famiglia anche girando a visitare località affascinanti”. Nessuno, però, ha mai detto che la casa della nonna non fosse al mare…

giovedì 30 aprile 2009

Dove sta Giorgione?

Giorgione è uno dei più importanti pittori italiani. Della sua vita si conosce pochissimo. Tanto che Virgilio Lilli nei "Classici dell'arte" di lui dice: “Giorgione è una di quelle figure d'artisti che confinano con le figure degli eroi”. Il prossimo anno ricorrerà il cinque centenario della morte. Intanto il suo comune natale, Castelfranco Veneto, ha deciso di dedicargli un museo, anch’esso avvolto nel mistero…

Dopo quattro anni di lavori il 9 maggio verrà inaugurato il museo di Giorgione, una struttura innovativa che meriterebbe di essere vista. Grazie ad un sistema multimediale sarà possibile ammirare le opere del Giorgione da dentro, scoprendone la costruzione e la rivoluzione pittorica. E qui sorge il problema. Se non siete del luogo e cercate su internet l’indirizzo o il numero di telefono non li troverete, se non dopo lunghe fatiche. C’è un sito museogiorgione.it che non centra con la nuova sede museale. C’è il sito del cinque centenario Giorgione2010 che riporta solo il comunicato stampa generico delle celebrazioni e non fa riferimento all’apertura del museo. Le varie notizie sull’inaugurazione riportano l’annuncio dell’apertura, non menzionano i riferimenti.

Potrete consolarvi leggendo che anche un nuovo logo accompagnerà la vita del Museo di Giorgione: una grande “G” di colore rosso. Evoca la tavolozza dell’artista, ma è anche un segno circolare che allude all’ignoto e all’alone di mistero in cui è avvolto Giorgione. Integrata alla “G”, una forma di colore grigio ricorda l’architettura della casa. Forse allora vi verrà in mente di digitare www.museocasagiorgione.it. Ma non affidatevi a Google altrimenti non lo troverete.

venerdì 24 aprile 2009

La favola di Robin Good

Se un freelance si guadagna da vivere pubblicando solo su internet fin dal 2004 è bene starlo a sentire. Qualcosa si impara di sicuro. Costui è Robin Good (al secolo Luigi Canali de Rossi), micro editore di Masternewmedia.org, un quotidiano online di controinformazione e nuove tecnologie che realizza quasi da solo, riuscendo a trarne discreti profitti.

Google, ed in particolare AdWords e AdSense, gli hanno cambiato la vita. Questi programmi gli consentono di mettere delle pubblicità di Google e dei suoi partner sul proprio sito a fianco dei contenuti e di ricevere un compenso ogni volta che questi link pubblicitari vengono cliccati. Certo il fatto di pubblicare in inglese, oltre che in italiano, lo aiuta attirare visitatori, ma è innegabile che la sua forza sono i contenuti. I suoi articoli sono molto più lunghi della media di internet e sono molto dettagliati.

Robin Good punta molto sull’informazione approfondita e specialistica. Indica chiaramente come una possibile strada per guadagnare attraverso internet l’apprendimento. Creando delle guide pratiche su un tema specifico è possibile trovare persone disposte a pagare per avere quei contenuti o almeno attrarre visitatori sul sito e ricavare attraverso le inserzioni di Google. Quanto all’argomento non c’è che l’imbarazzo della scelta. Non si deve per forza rimanere legati alle tecnologie. Anche l’herpes può andare bene. Le persone sono alla ricerca di risposte in qualsiasi settore. Parola di guru.

sabato 18 aprile 2009

Lo ha detto la TV











Ho improvvisamente
scoperto di essere salito nella scala sociale. Fare il copywriter è diventato un lavoro desiderabile.

L’illuminazione è avvenuta ieri sera. Mentre guardavo “Le Iene” di Italia1 è comparsa una televendita. Atmosfera ricercata, un tocco di glamour, la presenza dell’ex velina Ilary Blasi e le testimonianze di vari personaggi legati al suo magico mondo: un regista e, udite udite, un copywriter. Con tanto di didascalia in sovraimpressione.

Non c’è che dire: ho fatto un bel salto sul divano. Finora avevo considerato il mio lavoro una professione nota agli addetti ai lavori, non certo alla portata della massaia. Anzi ho sempre avuto una certa difficoltà a spiegare cosa facevo per vivere. Ma ora se il copywriter viene sdoganato dalla promozione tv è un segnale epocale. Sono entrato nell’empireo delle professioni appetibili.


Magari non si avrà una esatta conoscenza delle mie competenze, al posto del sottotitolo copywriter avrebbe potuto esserci stylist o direttore della fotografia, ma sono diventato uno di quei professionisti che si tengono a punto di riferimento dell’evoluzione della società, dei suoi gusti e consumi. Potere della pubblicità.

Ora vado a comprarmi un paio di scarpe per completare l’opera di riconoscimento delle mie qualità professionali. A proposito Nerogiardini.

sabato 28 marzo 2009

Dedica a Paul Auster

Pordenone continua a stupirmi. Sarà che ci vado solo poche volte l’anno (e quindi non ho una esatta percezione di quanto ricca sia la sua scena culturale), ma quando sono lì per un evento trovo sempre il tutto esaurito. E’ accaduto anche sabato scorso al Teatro Giuseppe Verdi (capienza 870 posti) per l’incontro con Paul Auster, uno scrittore, non certo una rock star.

Insieme a Lou Reed e Woody Allen, Paul Auster è oggi uno dei cantori di New York, un protagonista della letteratura mondiale che, con una scrittura diretta e incisiva, sa scandagliare le angosce e le nevrosi dell’uomo di oggi e descrivere le solitudini delle nostre vite contemporanee.

Secondo Paul Auster le persone hanno ancora bisogno di storie. Non di storie televisive, ma di storie scritte, che ci aiutino anche a dare senso al mondo in cui viviamo. I bambini hanno fame di storie e quel bisogno di sentirsi narrare un racconto prima di andare a letto rimane anche negli adulti.

Tra gli scrittori della nuova generazione americana che Paul Auster consiglia di leggere ci sono Rick Moody, Richard Powers, sua moglie Siri Hustvedt e David Foster Wallace, autore di una prosa fluttuante, con momenti brillanti e un realismo potente. Peccato che sia da poco scomparso.

sabato 21 marzo 2009

La fucina della creatività

Per uscire dalla crisi serve l’innovazione. Mantra ripetuto sempre più spesso, ma sempre disatteso. Per cercare di migliorare lo spirito innovativo la fondazione La Fornace di Asolo ha ideato una serie di incontri sulla creatività dal titolo “CreativaMente: cambiare innovando”.

L’obiettivo è promuovere il valore dell’approccio innovativo e creativo nei più svariati settori di attività, non solo nella pubblicità e nella comunicazione. Nella speranza di consegnare alle imprese, ai professionisti e, più in generale, a tutte le persone un efficace modus operandi per affrontare le sfide e le opportunità del mondo.

Fino a maggio si svolgeranno seminari e laboratori gratuiti con testimonial d’eccezione. Ad aprire la manifestazione venerdì 20 marzo, ad esempio, è stata chiamata Annamaria Testa, copywriter pubblicitaria, consulente e docente universitaria sui temi della comunicazione. Nonché autrice di un testo sulla pubblicità che mi aveva fatto da guida ai tempi dell’università: “La parola immaginata”.


Annamaria Testa ha dipinto il quadro poco confortante dell’innovazione nelle aziende italiane, agli ultimi posti in Europa. Ma ha indicato come la creatività sia l’unico modo per uscire dall’empasse e dalla competizione basata sui prezzi. Una creatività, però, che va alimentata con cultura, tenacia, passione, talento, metodo. E formazione. Una occasione da non perdere visto che il 2009 è stato dichiarato dal Parlamento e dal Consiglio Europeo “Anno europeo per l’innovazione e la creatività”.

martedì 17 marzo 2009

Te la do gratis

Di sicuro sa farsi notare. Anche da chi non ha 10 decimi di vista. E, per un negozio di ottica, è sicuramente un punto di forza.
In questi giorni ho notato una maxi affissione
per le strade di Treviso che recita testualmente: “Fidati… te la do gratis”. L’headline è accompagnata dall’immagine di una ragazza, per la verità non discinta come si potrebbe pensare, ma vestita e con un malizioso paio d’occhiali da vista.

A lanciare questo ambiguo messaggio è una catena low cost di negozi per occhiali: Spacciocchiali Group. L’azienda acquista lenti ed occhiali direttamente dai produttori, saltando grossisti ed intermediari. Questa strategia permette di abbattere il prezzo al pubblico.
Tutta la sua comunicazione è basata sul fattore economico e sullo sconto. Finora era promossa attraverso volantini che venivano spediti direttamente in tutte le case. Se però le vendite non tirano più come un tempo, è necessario fare qualcosa di più. Perché allora non puntare sul caro vecchio sesso?

In tempi di crisi bisogna aguzzare l’ingegno, se sei una azienda e vuoi piazzare i tuoi prodotti ad un mercato molto prudente. Ma anche la vista, se sei un consumatore. Qualcosa di gratis lo ottieni, ma non è quello che pensi. Bensì la montatura.

domenica 1 marzo 2009

E’ uscito Pages

Segnalo un’altra novità editoriale che, in questo caso, mi riguarda direttamente. E’ uscito il secondo numero della rivista Pages, il primo era una versione zero, sperimentale. Non lo trovate però in edicola, bensì nel ristorante e cocktail bar di Treviso Asha. Pages, infatti, è un progetto editoriale legato al locale. Per il momento. Perché nel prossimo futuro potrebbero esserci delle novità…

Ma l’editoria non era in crisi? Forse quella tradizionale. Noto, invece, con piacere un fiorire di iniziative legate ai free press. La logica non è più quella di far pagare per leggere gli articoli, ma di offrire gratuitamente dei contenuti e di coinvolgere il lettore in una esperienza di lettura, dove si trova a contatto con alcuni marchi e prodotti. Mi ricorda un po’ lo stile di internet, dove la lettura degli articoli è gratuita e sono le aziende, che cercano di creare relazioni, visibilità e coinvolgimento, a farsi carico dei costi.


Così è anche Pages. Propone una serie di articoli in linea con la personalità, ricercata ed eclettica, del ristorante Asha. Senza essere pedante parla di cucina, design, moda, musica, arte, ecologia, cultura e curiosità. Naturalmente poi trovano spazio anche gli appuntamenti musicali e gastronomici che si svolgono nel locale. Ma l’obiettivo è quello di proporre un life style nel quale il lettore possa riconoscersi e ricercare anche dal vivo nell’esperienza all’Asha.

sabato 21 febbraio 2009

!, il magazine dell’Innovation valley

Si muove qualcosa di nuovo a Nord Est. E soprattutto si scrive. E’ appena uscito !, il magazine dell’Innovation Valley, ovvero del Nord-Est, uno dei territori a più alta densità di innovazione e creatività al mondo.

Il nome della rivisita è "!", proprio il segno grafico che identifica il punto esclamativo, a sottolineare la sorpresa e lo stupore di un territorio, caratterizzato da un'altissima tensione progettuale e creativa, nella moda come nell'architettura, nell'arte come nel design e nella ricerca. E’ un magazine contemporaneo che parla del territorio del Nord-Est, ma con un linguaggio nuovo e internazionale, secondo codici globali. Niente immagini stereotipate tipo fabbrichette ed evasione fiscale insomma.

La rivista descrive le eccellenze, le specificità e le contraddizioni dell’area, per incrementarne la consapevolezza interna e rafforzarne l’identità, per raccontare ad un pubblico nazionale ed internazionale le storie di decine di innovators. Ogni servizio racconta gli esempi migliori, ma a volte poco noti, del lavoro creativo: fotografi, creativi, stilisti, copywriter dell’Innovetion Valley interpretano luoghi, prodotti, persone, immaginari del Nord-Est.


La rivista ha contenuti sia in italiano che in inglese, nell’intento di coinvolgere da subito una readership internazionale. Inizialmente ha una uscita trimestrale, che diventerà mensile già dal 2010. Viene distribuita in allegato con il Corriere della Sera/Corriere del Veneto e nei luoghi più importanti della cultura italiana, dalla Collezione Peggy Guggenheim al Mart, ma anche nelle istituzioni internazionali, nelle Biennali, nelle Fiere e nelle grandi aziende dell’Innovetion Valley. Il primo numero, uscito a fine gennaio, è dedicato al tema de “L’arte di rischiare”. Proprio quello che ci vuole in tempi di crisi.

sabato 31 gennaio 2009

La sfida alle 6 parole

La brevità sembra essere uno degli imperativi della vita moderna. Anche in campo letterario si stanno moltiplicando le iniziative in questa direzione. L’Espresso rilancia anche per Italia l’ultima tendenza editoriale americana: scrivere un romanzo che più minimal non si può, di sole 6 parole.

All’inizio L’Espresso aveva invitato gli scrittori italiani a mettersi alla prova con questa sfida d’inventiva e equilibrismo letterario. Con buoni risultati. Ad esempio propongono due divertissment Stefano Benni (Scrittore, si, uccide, ossessionato, dalle, virgole) e Pulsatilla (Si consideri assunta. Ora può rivestirsi). Ma ci sono anche versioni più serie come Aldo Nove (Oggi non c'è più domani) e Luca Bianchini (Non voleva vivere, ma si arrese). Non si è impegnato molto, invece, Linus, riciclando lo slogan "Radio Deejay, one nation, one station”.

Ora il concorso è aperto a tutti. Basta scrivere una mini-storia, usando non più di 6 parole. Le opere vengono pubblicate sul sito dell’Espresso e poi sottoposte al giudizio popolare, con un voto (sempre via internet) per scegliere la migliore. Fatevi sotto.

sabato 24 gennaio 2009

I cine-poeti Zanzotto

Non so se Andrea Zanzotto ne è al corrente. Dall’alto dei suoi quasi novant’anni non lo vedo intento a smanettare su Facebook. Ma sul popolare social network c’è un gruppo che si ispira a lui, il maggiore poeta veneto vivente.

Iscrivendosi al gruppo “cine-poeti Andrea Zanzotto” si può partecipare ad un "certamen" di poesia permanente sul web, sul modello degli antichi tornei in rima o dei contemporanei rappers-contest. La sfida si svolge a colpi di haiku, il componimento poetico giapponese di tre versi caratterizzati da cinque, sette e ancora cinque sillabe. L’oggetto della competizione è l’immaginario cinematografico.

La scelta di intitolare il gruppo ad Andrea Zanzotto non è casuale. Negli anni ottanta, in una particolare fase della sua produzione creativa, il poeta si è accostato al modello degli haiku. L’idea di definire il gruppo cine-poeti è nata, invece, lavorando ad un progetto audio visivo ed editoriale sul sodalizio tra Zanzotto e Federico Fellini.


Nel corso dell'evento "poemidiVini", tenutosi a Treviso domenica 18 gennaio, una giuria internazionale ha letto e valutato oltre cento haiku inviati attraverso il sito e ha scelto i 9 poemi migliori che sono stati messi in "nomination". La votazione finale del cine-poeta vincitore spetta agli utenti di Facebook che potranno esprimere la propria preferenza votando on line.

sabato 17 gennaio 2009

Il suono delle parole

Ecco una bella iniziativa per avvicinare i giovani alla scrittura. A sorpresa a promuoverla è Mtv, un simbolo del disimpegno e della leggerezza (o assenza) del “contenuto”.

Stanno andando in onda in questi giorni le puntate di Ultrasound, un concorso dedicato ai giovani autori di testi musicali. Una piccola rivincita della parola sull’immagine, in un periodo in cui il web 2.0 sembra orientato più al video. Con richieste varie di caricare su internet filmati ripresi col telefonino e la video camera. Spesso con risultati imbarazzanti.

Ultrasound, invece, è rivolto a tutti coloro che desiderano mettersi alla prova con le parole e scrivere un testo originale in italiano di una canzone di qualsiasi genere, dal melodico al rap. Se il testo viene votato dal pubblico, viene poi trasformato in una canzone vera e propria con un video clip musicale che viene trasmesso su Mtv.

Nella release televisiva di Ultrasound, infatti, viene ripreso il making of della canzone e del video: l’incontro tra il giovane autore e un paroliere che lo consiglia su come perfezionare il testo che ha scritto, l’intervento dei musicisti per creare la colonna sonora da abbinare alle parole, la registrazione in studio della canzone con un cantante professionista che interpreta il testo e una band che suona e la realizzazione del video clip.

sabato 10 gennaio 2009

Vigonza Shocking

Una grossa differenza tra le campagne sociali italiane e quelle dei paesi anglosassoni è la crudezza del messaggio. Quando studiavo all’università ebbi modo di vedere alcuni spot girati in Inghilterra e in Australia dove gli incidenti, dovuti all’alcol e alla velocità, venivano mostrati in modo esplicito con persone investite all’uscita dal pub o che, letteralmente, venivano travolte e volavano sopra il tettuccio della macchina. In Italia si preferiva una comunicazione indiretta come rivelare immagini di frenate sull’asfalto accompagnate dal rumore dello schianto o ricorrere a qualcuno che racconti gli incidenti fatti da altri. Credo che passi ancora in tv uno spot in cui Flavio Insinna fa da testimonial e descrive i cattivi comportamenti degli automobilisti.

A rompere il tabù ci ha pensato, con discreto scandalo, un piccolo comune dell’interland padovano. A Vigonza agli incroci stradali più trafficati (anche davanti ad un asilo e ad una scuola elementare) sono comparse carcasse di auto incidentate e striscioni con slogan anti-velocità. “Mettere la tragedia davanti agli occhi di tutti per far pensare”: questa è la riflessione che ha mosso l’ideatore della campagna choc Roberto Caon, consigliere comunale della Lega Nord con delega alla sicurezza.

Cinque auto rappresentano diversi tipi di incidenti e di ferite. Sotto ad ognuna uno slogan in dialetto: “Cori, cori forte, che dopo te cori co questa (una sedia a rotelle)”, "Non sta bere tanto; che dopo te te bevi ancha a vita”, “Stanchessa, droga e alcol te porta in sta dimora (un cimitero)”, “Tra la vita e la morte cossa preferissito? Basta droga e alcol”, “Ghetto tanta voja de farte pubblicità par sempre?”.

Il problema sta proprio nella scelta del linguaggio. Se, come dice il consigliere Caon, l’obiettivo era che “la gente si fermasse il tempo necessario a leggere, tradurre e comprendere il messaggio, ma soprattutto volevamo parlare ai giovani e agli anziani indistintamente, a chi è colto e a chi non ha studiato”, siamo proprio sicuri che nel 2009 il dialetto sia la lingua più universale in grado di raggiungere tutti, vecchi e giovani, istruiti e non istruiti, autoctoni e immigrati?