sabato 2 febbraio 2008

Parole di design

Pallucco è uno dei nomi che contano nel design. Forse non è molto conosciuto tra i non addetti ai lavori. Ma tra i suoi prodotti ci sono delle autentiche icone di stile come la libreria Continua di Hannes Wettstein e la lampada Fortuny (al settantaquattresimo posto tra i mille oggetti dell’antologia dei classici del design stilata da Phaidon).

Insomma, Pallucco è una delle poche aziende che ricerca davvero nuove soluzioni estetiche e progettuali e non si limita a seguire a ruota. Fa piacere che si siamo rivolti a me per scrivere il nuovo profilo aziendale. Dopo un riassetto societario, ma sempre nel segno del design.


Il nuovo profilo fa così:
Fondata a Roma negli anni ’70, Pallucco ha sempre rappresentato un unicum, allontanandosi dallo stile dominante per sperimentare nuove soluzioni, tanto nel settore del mobile quanto della luce. Con sensibilità al design ha ricercato forme particolari ed oggetti d’arredamento dai forti contenuti estetici e progettuali fino a diventare una delle poche vere Design Company di livello internazionale. L’attuale produzione è un mix di oggetti contemporanei, storici e senza tempo, come l’intramontabile icona di eleganza espressa dalla lampada disegnata da Mariano Fortuny nel 1907 e riattualizzata nelle versioni del centenario da Studio Out. I complementi d’arredo (librerie, contenitori, lampade) si distinguono per l’originalità, lo stile anticonformista e la capacità di suscitare emozioni attraverso il design che diventa protagonista dello spazio. Lo spirito internazionale ed eclettico di Pallucco si delinea oggi attraverso le collaborazioni con i designer Hannes Wettstein, Asnago e Vender, Enrico Franzolini e Vicente Garcia Jimenez, Kazuhiro Yamanaka, Susanne Philippson, Sergio Calatroni, Christian Deuber, Andrea Marcante, Bresciani e Bonifaccio.