Giorgione è uno dei più importanti pittori italiani. Della sua vita si conosce pochissimo. Tanto che Virgilio Lilli nei "Classici dell'arte" di lui dice: “Giorgione è una di quelle figure d'artisti che confinano con le figure degli eroi”. Il prossimo anno ricorrerà il cinque centenario della morte. Intanto il suo comune natale, Castelfranco Veneto, ha deciso di dedicargli un museo, anch’esso avvolto nel mistero…
Dopo quattro anni di lavori il 9 maggio verrà inaugurato il museo di Giorgione, una struttura innovativa che meriterebbe di essere vista. Grazie ad un sistema multimediale sarà possibile ammirare le opere del Giorgione da dentro, scoprendone la costruzione e la rivoluzione pittorica. E qui sorge il problema. Se non siete del luogo e cercate su internet l’indirizzo o il numero di telefono non li troverete, se non dopo lunghe fatiche. C’è un sito museogiorgione.it che non centra con la nuova sede museale. C’è il sito del cinque centenario Giorgione2010 che riporta solo il comunicato stampa generico delle celebrazioni e non fa riferimento all’apertura del museo. Le varie notizie sull’inaugurazione riportano l’annuncio dell’apertura, non menzionano i riferimenti.
Potrete consolarvi leggendo che anche un nuovo logo accompagnerà la vita del Museo di Giorgione: una grande “G” di colore rosso. Evoca la tavolozza dell’artista, ma è anche un segno circolare che allude all’ignoto e all’alone di mistero in cui è avvolto Giorgione. Integrata alla “G”, una forma di colore grigio ricorda l’architettura della casa. Forse allora vi verrà in mente di digitare www.museocasagiorgione.it. Ma non affidatevi a Google altrimenti non lo troverete.
giovedì 30 aprile 2009
Dove sta Giorgione?
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venerdì 24 aprile 2009
La favola di Robin Good
Se un freelance si guadagna da vivere pubblicando solo su internet fin dal 2004 è bene starlo a sentire. Qualcosa si impara di sicuro. Costui è Robin Good (al secolo Luigi Canali de Rossi), micro editore di Masternewmedia.org, un quotidiano online di controinformazione e nuove tecnologie che realizza quasi da solo, riuscendo a trarne discreti profitti.
Google, ed in particolare AdWords e AdSense, gli hanno cambiato la vita. Questi programmi gli consentono di mettere delle pubblicità di Google e dei suoi partner sul proprio sito a fianco dei contenuti e di ricevere un compenso ogni volta che questi link pubblicitari vengono cliccati. Certo il fatto di pubblicare in inglese, oltre che in italiano, lo aiuta attirare visitatori, ma è innegabile che la sua forza sono i contenuti. I suoi articoli sono molto più lunghi della media di internet e sono molto dettagliati.
Robin Good punta molto sull’informazione approfondita e specialistica. Indica chiaramente come una possibile strada per guadagnare attraverso internet l’apprendimento. Creando delle guide pratiche su un tema specifico è possibile trovare persone disposte a pagare per avere quei contenuti o almeno attrarre visitatori sul sito e ricavare attraverso le inserzioni di Google. Quanto all’argomento non c’è che l’imbarazzo della scelta. Non si deve per forza rimanere legati alle tecnologie. Anche l’herpes può andare bene. Le persone sono alla ricerca di risposte in qualsiasi settore. Parola di guru.
Google, ed in particolare AdWords e AdSense, gli hanno cambiato la vita. Questi programmi gli consentono di mettere delle pubblicità di Google e dei suoi partner sul proprio sito a fianco dei contenuti e di ricevere un compenso ogni volta che questi link pubblicitari vengono cliccati. Certo il fatto di pubblicare in inglese, oltre che in italiano, lo aiuta attirare visitatori, ma è innegabile che la sua forza sono i contenuti. I suoi articoli sono molto più lunghi della media di internet e sono molto dettagliati.
Robin Good punta molto sull’informazione approfondita e specialistica. Indica chiaramente come una possibile strada per guadagnare attraverso internet l’apprendimento. Creando delle guide pratiche su un tema specifico è possibile trovare persone disposte a pagare per avere quei contenuti o almeno attrarre visitatori sul sito e ricavare attraverso le inserzioni di Google. Quanto all’argomento non c’è che l’imbarazzo della scelta. Non si deve per forza rimanere legati alle tecnologie. Anche l’herpes può andare bene. Le persone sono alla ricerca di risposte in qualsiasi settore. Parola di guru.
sabato 18 aprile 2009
Lo ha detto la TV
Ho improvvisamente scoperto di essere salito nella scala sociale. Fare il copywriter è diventato un lavoro desiderabile.
L’illuminazione è avvenuta ieri sera. Mentre guardavo “Le Iene” di Italia1 è comparsa una televendita. Atmosfera ricercata, un tocco di glamour, la presenza dell’ex velina Ilary Blasi e le testimonianze di vari personaggi legati al suo magico mondo: un regista e, udite udite, un copywriter. Con tanto di didascalia in sovraimpressione.
Non c’è che dire: ho fatto un bel salto sul divano. Finora avevo considerato il mio lavoro una professione nota agli addetti ai lavori, non certo alla portata della massaia. Anzi ho sempre avuto una certa difficoltà a spiegare cosa facevo per vivere. Ma ora se il copywriter viene sdoganato dalla promozione tv è un segnale epocale. Sono entrato nell’empireo delle professioni appetibili.
Magari non si avrà una esatta conoscenza delle mie competenze, al posto del sottotitolo copywriter avrebbe potuto esserci stylist o direttore della fotografia, ma sono diventato uno di quei professionisti che si tengono a punto di riferimento dell’evoluzione della società, dei suoi gusti e consumi. Potere della pubblicità.
Ora vado a comprarmi un paio di scarpe per completare l’opera di riconoscimento delle mie qualità professionali. A proposito Nerogiardini.
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