Pordenone continua a stupirmi. Sarà che ci vado solo poche volte l’anno (e quindi non ho una esatta percezione di quanto ricca sia la sua scena culturale), ma quando sono lì per un evento trovo sempre il tutto esaurito. E’ accaduto anche sabato scorso al Teatro Giuseppe Verdi (capienza 870 posti) per l’incontro con Paul Auster, uno scrittore, non certo una rock star.
Insieme a Lou Reed e Woody Allen, Paul Auster è oggi uno dei cantori di New York, un protagonista della letteratura mondiale che, con una scrittura diretta e incisiva, sa scandagliare le angosce e le nevrosi dell’uomo di oggi e descrivere le solitudini delle nostre vite contemporanee.
Secondo Paul Auster le persone hanno ancora bisogno di storie. Non di storie televisive, ma di storie scritte, che ci aiutino anche a dare senso al mondo in cui viviamo. I bambini hanno fame di storie e quel bisogno di sentirsi narrare un racconto prima di andare a letto rimane anche negli adulti.
Tra gli scrittori della nuova generazione americana che Paul Auster consiglia di leggere ci sono Rick Moody, Richard Powers, sua moglie Siri Hustvedt e David Foster Wallace, autore di una prosa fluttuante, con momenti brillanti e un realismo potente. Peccato che sia da poco scomparso.
sabato 28 marzo 2009
sabato 21 marzo 2009
La fucina della creatività
Per uscire dalla crisi serve l’innovazione. Mantra ripetuto sempre più spesso, ma sempre disatteso. Per cercare di migliorare lo spirito innovativo la fondazione La Fornace di Asolo ha ideato una serie di incontri sulla creatività dal titolo “CreativaMente: cambiare innovando”.
L’obiettivo è promuovere il valore dell’approccio innovativo e creativo nei più svariati settori di attività, non solo nella pubblicità e nella comunicazione. Nella speranza di consegnare alle imprese, ai professionisti e, più in generale, a tutte le persone un efficace modus operandi per affrontare le sfide e le opportunità del mondo.
Fino a maggio si svolgeranno seminari e laboratori gratuiti con testimonial d’eccezione. Ad aprire la manifestazione venerdì 20 marzo, ad esempio, è stata chiamata Annamaria Testa, copywriter pubblicitaria, consulente e docente universitaria sui temi della comunicazione. Nonché autrice di un testo sulla pubblicità che mi aveva fatto da guida ai tempi dell’università: “La parola immaginata”.
Annamaria Testa ha dipinto il quadro poco confortante dell’innovazione nelle aziende italiane, agli ultimi posti in Europa. Ma ha indicato come la creatività sia l’unico modo per uscire dall’empasse e dalla competizione basata sui prezzi. Una creatività, però, che va alimentata con cultura, tenacia, passione, talento, metodo. E formazione. Una occasione da non perdere visto che il 2009 è stato dichiarato dal Parlamento e dal Consiglio Europeo “Anno europeo per l’innovazione e la creatività”.
L’obiettivo è promuovere il valore dell’approccio innovativo e creativo nei più svariati settori di attività, non solo nella pubblicità e nella comunicazione. Nella speranza di consegnare alle imprese, ai professionisti e, più in generale, a tutte le persone un efficace modus operandi per affrontare le sfide e le opportunità del mondo.
Fino a maggio si svolgeranno seminari e laboratori gratuiti con testimonial d’eccezione. Ad aprire la manifestazione venerdì 20 marzo, ad esempio, è stata chiamata Annamaria Testa, copywriter pubblicitaria, consulente e docente universitaria sui temi della comunicazione. Nonché autrice di un testo sulla pubblicità che mi aveva fatto da guida ai tempi dell’università: “La parola immaginata”.
Annamaria Testa ha dipinto il quadro poco confortante dell’innovazione nelle aziende italiane, agli ultimi posti in Europa. Ma ha indicato come la creatività sia l’unico modo per uscire dall’empasse e dalla competizione basata sui prezzi. Una creatività, però, che va alimentata con cultura, tenacia, passione, talento, metodo. E formazione. Una occasione da non perdere visto che il 2009 è stato dichiarato dal Parlamento e dal Consiglio Europeo “Anno europeo per l’innovazione e la creatività”.
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martedì 17 marzo 2009
Te la do gratis
Di sicuro sa farsi notare. Anche da chi non ha 10 decimi di vista. E, per un negozio di ottica, è sicuramente un punto di forza.
In questi giorni ho notato una maxi affissione per le strade di Treviso che recita testualmente: “Fidati… te la do gratis”. L’headline è accompagnata dall’immagine di una ragazza, per la verità non discinta come si potrebbe pensare, ma vestita e con un malizioso paio d’occhiali da vista.
A lanciare questo ambiguo messaggio è una catena low cost di negozi per occhiali: Spacciocchiali Group. L’azienda acquista lenti ed occhiali direttamente dai produttori, saltando grossisti ed intermediari. Questa strategia permette di abbattere il prezzo al pubblico. Tutta la sua comunicazione è basata sul fattore economico e sullo sconto. Finora era promossa attraverso volantini che venivano spediti direttamente in tutte le case. Se però le vendite non tirano più come un tempo, è necessario fare qualcosa di più. Perché allora non puntare sul caro vecchio sesso?
In tempi di crisi bisogna aguzzare l’ingegno, se sei una azienda e vuoi piazzare i tuoi prodotti ad un mercato molto prudente. Ma anche la vista, se sei un consumatore. Qualcosa di gratis lo ottieni, ma non è quello che pensi. Bensì la montatura.
In questi giorni ho notato una maxi affissione per le strade di Treviso che recita testualmente: “Fidati… te la do gratis”. L’headline è accompagnata dall’immagine di una ragazza, per la verità non discinta come si potrebbe pensare, ma vestita e con un malizioso paio d’occhiali da vista.
A lanciare questo ambiguo messaggio è una catena low cost di negozi per occhiali: Spacciocchiali Group. L’azienda acquista lenti ed occhiali direttamente dai produttori, saltando grossisti ed intermediari. Questa strategia permette di abbattere il prezzo al pubblico. Tutta la sua comunicazione è basata sul fattore economico e sullo sconto. Finora era promossa attraverso volantini che venivano spediti direttamente in tutte le case. Se però le vendite non tirano più come un tempo, è necessario fare qualcosa di più. Perché allora non puntare sul caro vecchio sesso?
In tempi di crisi bisogna aguzzare l’ingegno, se sei una azienda e vuoi piazzare i tuoi prodotti ad un mercato molto prudente. Ma anche la vista, se sei un consumatore. Qualcosa di gratis lo ottieni, ma non è quello che pensi. Bensì la montatura.
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domenica 1 marzo 2009
E’ uscito Pages
Segnalo un’altra novità editoriale che, in questo caso, mi riguarda direttamente. E’ uscito il secondo numero della rivista Pages, il primo era una versione zero, sperimentale. Non lo trovate però in edicola, bensì nel ristorante e cocktail bar di Treviso Asha. Pages, infatti, è un progetto editoriale legato al locale. Per il momento. Perché nel prossimo futuro potrebbero esserci delle novità…
Ma l’editoria non era in crisi? Forse quella tradizionale. Noto, invece, con piacere un fiorire di iniziative legate ai free press. La logica non è più quella di far pagare per leggere gli articoli, ma di offrire gratuitamente dei contenuti e di coinvolgere il lettore in una esperienza di lettura, dove si trova a contatto con alcuni marchi e prodotti. Mi ricorda un po’ lo stile di internet, dove la lettura degli articoli è gratuita e sono le aziende, che cercano di creare relazioni, visibilità e coinvolgimento, a farsi carico dei costi.
Così è anche Pages. Propone una serie di articoli in linea con la personalità, ricercata ed eclettica, del ristorante Asha. Senza essere pedante parla di cucina, design, moda, musica, arte, ecologia, cultura e curiosità. Naturalmente poi trovano spazio anche gli appuntamenti musicali e gastronomici che si svolgono nel locale. Ma l’obiettivo è quello di proporre un life style nel quale il lettore possa riconoscersi e ricercare anche dal vivo nell’esperienza all’Asha.
Ma l’editoria non era in crisi? Forse quella tradizionale. Noto, invece, con piacere un fiorire di iniziative legate ai free press. La logica non è più quella di far pagare per leggere gli articoli, ma di offrire gratuitamente dei contenuti e di coinvolgere il lettore in una esperienza di lettura, dove si trova a contatto con alcuni marchi e prodotti. Mi ricorda un po’ lo stile di internet, dove la lettura degli articoli è gratuita e sono le aziende, che cercano di creare relazioni, visibilità e coinvolgimento, a farsi carico dei costi.
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