venerdì 27 giugno 2008

Oibò Borsò

Ritorno sull’argomento della scelta dei nomi dei locali notturni che ho già trattato in un post precedente. Questa volta per evidenziare un esempio positivo.

Il locale in questione si chiama Borsò e ha appena aperto. Il nome non è sicuramente banale. Si potrebbe obiettare che, ad una prima lettura, sembra difficile individuare un rimando associato al termine, un collegamento che riveli un secondo significato. Ma, se si è curiosi, si scopre che dietro c’è tutta una storia. Segno che per una volta si è riflettuto sul naming.

Il termine Borsò è l’adattamento locale dell’originale francese Borseaux. Indicava un pergolato estivo, in origine frasca con successiva balera molto in voga negli anni ’20. La parola finì per identificare, per estensione, un preciso luogo di ritrovo e socializzazione a San Polo di Piave sulle sponde del fiume Lia che rispondeva a queste caratteristiche.

In quello stesso luogo ora risorge il locale che eredita il nome dal passato, ma vuole anche proporsi come trait d’union tra tradizione e nuovi modi del vivere essenziale. Borsò presenta una cucina della memoria rivisitata in un ambiente minimal contestualizzato alla storicità del luogo, Serve i piatti tradizionali, alleggeriti nella tecnica, veloci da preparare con prodotti stagionali e curati da una presentazione moderna.

domenica 15 giugno 2008

Vado al Max

Da 0 a 100 in 56 pagine. E’ in edicola la guida ai migliori 100 locali dell’estate in abbinamento a Max di giugno. “Top 100 places for your summer” è stata affidata dal mensile giovane di casa RCS a 2night. Quindi i lounge bar e gli style restaurant selezionati nella provincia di Treviso sono curati da me, fotografie comprese.

Quest’estate due sono gli indirizzi giusti per il divertimento di Marca. A Treviso è l’Asha a proporsi come allettante antagonista ai resort della riviera, impegnandosi in una sfida non facile: tenere in città i frequentatori dei locali. A dispetto del caldo; grazie ad un raffinato giardino e un ristorante di alta cucina che non disdegna una situazione informale da aperitivo il giovedì.

In provincia, uno dei più bei giardini estivi d’Italia è il vanto del Momà di Asolo, ristorante di cucina veneto revisited e, dopocena, incantevole meeting point tra spazi di design e dj set.

Oltre che in edicola, la guida viene distribuita nei locali top 100 d’Italia, collocata all’interno di uno speciale espositore in acciaio e vetro con due scomparti separai per Max e per 2night. La collaborazione tra le due testate continuerà per tutto l’anno e tra sei mesi vedrà la luce la versione invernale delle guida.

domenica 1 giugno 2008

Niente copy siamo inglesi

Spesso gli italiani sono accusati (anche a ragione) di non avere un buon feeling con le lingue straniere. A quanto pare il vizio è reciproco: anche gli inglesi non scherzano.

Su un free press locale ho trovato un annuncio pubblicitario scritto in un italiano alquanto imbarazzante. Eccolo:

“Hai bisogno di un sito internet? Noi ti facciamo un sito sia in italiano che in inglese allo stesso prezzo e molto competativo nel mercato. Scegli un sito tra quelli già fatti e disponibile in template oppure disegniamone uno assieme! In ogni caso, un sito internet è fondamentale al giorno d’oggi!”

Anche la grammatica e la sintassi italiana, mi verrebbe da dire. A parte l’errore grammaticale, nel testo ci sono almeno due periodi (su quattro) che, anche se sono formalmente corretti, per un italiano suonano sgradevoli da leggere. E fanno accendere la spia dell’attenzione.


Dopo aver visto l’annuncio, vi affidereste a questa azienda per sviluppare il vostro sito internet e la vostra comunicazione on line, se è davvero così fondamentale al giorno d’oggi? Non sarebbe stato meglio affidarsi ad un copywriter italiano (o almeno ad un traduttore) per scrivere il bodycopy dell’annuncio? E magari anche per i testi dei siti internet da realizzare per i clienti?