Giovedì scorso, 8 novembre, ho partecipato ad un incontro organizzato da Creative R’Evolution, un interessante progetto, di cui parlerò in seguito, per la creazione del primo distretto creativo nel Nord Est.
Sgombriamo subito il campo dai dubbi. L’iniziativa è molto bella. Nel panorama di questa landa (desolata) d’Italia dominata dalla politica del fare piuttosto che del pensare e del creare è sicuramente una manifestazione ammirevole e va incoraggiata. Ce ne fossero.
Per i miei gusti è troppo incentrata solo sui temi della grafica o del design. Quasi che la creatività sia patrimonio esclusivo di queste discipline.
Durante il dibattito solo Luca Fois, presidente dell’associazione Zona Tortona, legata anche agli eventi satellite del Salone del Mobile, ha ribadito l’importanza del progetto. Anche se, da architetto, intendeva la progettazione architettonica.
Da copywriter, ma anche se fossi un responsabile marketing, mi guarderei bene dal delegare completamente la creatività alla grafica. Ritengo che si possa essere creativi anche in molti altri modi. Nell’approccio che porta a sviluppare una linea di marketing e di comunicazione innovativa, diversa dalla concorrenza e dalla tradizione. E naturalmente nell’uso delle parole per attirare l’attenzione, proporre in modo nuovo temi stantii e far luce su concetti che altrimenti rimarrebbero fuori dalla portata del lettore.
Forse è stata solo la prima impressone, aspettiamo i prossimi eventi.
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