Oggi i temi dell’ecologia, della tutela del paesaggio e del risparmio energetico stanno diventando sempre più popolari. Ma qualcuno ne parlava già sessant’anni fa: Guiseppe Mazzotti, scrittore, alpinista, gastronomo e salvatore delle ville venete.
A lui si deve la battaglia civile in favore di molte ville venete. Nel 1953 organizzò la mostra (poi riproposta a Milano, Roma, Parigi, Londra, L’Aia e Vienna) delle grandi ville venete. Diede l’avvio al movimento d’opinione contro il degrado di questi monumenti per la salvaguardia di un patrimonio storico-artistico che oggi appare a tutti di immenso valore, ma che in anni non lontani ha rischiato di scomparire per sempre.
Sabato scorso in una struttura dalle pareti trasparenti nel parco del ristorante Gambrinus si è svolta l’annuale premiazione del concorso letterario intitolato a questo intellettuale trevigiano. Il premio è suddiviso nelle diverse sezioni di letteratura di montagna, esplorazione, ecologia, artigianato di tradizione.
Forse è un puro caso, ma nel centenario dalla nascita di Giuseppe Mazzotti, il premio finale è andato all’opera ambientalista “Calore!” di George Monbiot che per coerenza non si è presentato alla cerimonia. Evita l’aereo: mezzo, a suo dire, troppo inquinante. Dalle ville l’emergenza è diventata globale.
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