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sabato 16 gennaio 2010

Errori comuni

Scrivere bene è importante. Rileggere quello che si è scritto lo è ancora di più. Un testo ben pensato può essere, infatti, completamente vanificato da un errore di battitura o di grammatica.

Su internet si sta diffondendo una sgradevole sciatteria. In nome dell’urgenza di comunicare spesso si sacrificano la forma e l’ortografia. Quasi che scrivere sia l’aspetto fondamentale, non importa cosa o come, tanto gli altri poi capiranno, in qualche modo. Non parlo solo di Facebook, ma anche di siti istituzionali, dove si dovrebbe fare molta attenzione all’immagine aziendale che si trasmette attraverso i contenuti pubblicati.


Questa notizia, visibile anche in homepage, è stata pubblicata sul sito del comune di Treviso:

Venerdì 15 gennaio alle ore 17 in Piazza Borsa verrà inaugurata la pista di pattinaggio di ghiaccio sintetico che vi rimarrà fino al 16 febbraio. Ingresso 5 euro all'ora con pattini a noleggio inclusi. Riduzone a 4 Euro per tutti gli studenti delle scuola della città di Treviso e gli iscritti alle associazioni sposrtive.


Per le prime due righe tutto bene, più o meno. Poi iniziano gli errori di battitura e di concordanza: riduzone, sporstive, delle scuola. Tutti sbagli correggibili semplicemente con una rilettura del testo. Ma ci sono altre anche “deficienze strutturali”, non ci sono gli orari di apertura e la notizia è stata pubblicata solo il giorno prima dell’inizio, senza una adeguata preparazione all’evento.

sabato 27 giugno 2009

Magic Italy

La magia è fatta. Con un colpo di bacchetta magica il Presidente del Consiglio ha fatto comparire a sorpresa un nuovo logo dell’Italia. E’ arrivato Magic Italy, il prodigio che rilancerà il turismo nel nostro paese.


In realtà il nuovo logo, di cui non si sentiva la mancanza, non è stato ben accolto. SocialDesignZine lo ha definito un “accrocchio di luminescente barbarie grafica, a ben guardare, non ha né struttura, né status, né dignità di marchio: ci sembra scarsamente applicabile in qualsiasi contesto, non ha un retroterra né simbolico né narrativo.” La cosa più preoccupante, per un copywriter come me, è poi che parla una lingua che non nemmeno è l’italiano perché è scritto in inglese.

Sembra uno dei quei progetti in cui il committente vuole sostituirsi all’art director e al copywriter. Lavorando nel nord-est non è difficile imbattersi nel padre-padrone dell’azienda, il classico “faso tuto mi”, che si intromette nel loro lavoro di un’agenzia pubblicitaria e ne dirige le scelte, spesso con pessimi risultati. Dal Presidente del Consiglio forse ci si aspetterebbe un atteggiamento diverso…

Non si tratta semplicemente di una limitazione della libertà creativa, ma di un mancato riconoscimento del valore delle diverse professionalità ed esperienze. La speranza è che Magic Italy faccia la fine di italia.it. Passi nell’anonimato, così almeno non potrà far danni.