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sabato 3 ottobre 2009

I postumi dell’Ombralonga

Il post Ombralonga (evento cancellato dopo le polemiche delle scorse edizioni) quest’anno prevede manifestazione-minestrone che mette insieme un po’ di tutto: la fiera del fumetto, i prodotti tipici, il mercatino dell’antiquariato, le esposizioni degli artigiani e una mostra dell’editoria veneta. Viene riproposto, infatti, anche Si-Legge, piccolo festival letterario nato nel 2008. Il periodo, però, non è dei migliori…

Basta dare un’occhiata al calendario per rendersi conto che quasi in contemporanea ci sono altri due eventi destinati allo stesso pubblico di amanti dei libri, geograficamente a poca distanza. Si è appena concluso Pordenonelegge, una rassegna che cresce di anno in anno e, grazie alla presenza di illustri scrittori (da Tiziano Scarpa a Margaret Mazzantini, da Antonio Scurati a Enrico Brizzi) riesce davvero a coinvolgere la città.

Il prossimo fine settimana, invece, al Castello di San Salvatore si svolge Libri in Cantina. Una piccola manifestazione che già da alcuni anni presenta le pubblicazioni più interessanti della piccola e media editoria, soprattutto locale.

In mezzo si pone Si-Legge che non ha grandi scrittori in grado di richiamare le folle, ma porterà molti degli espositori che poi si ripresenteranno anche a Libri in Cantina. Un doppione insomma. Per di più a distanza di soli 7 giorni. Non era preferibile scegliere un diverso periodo dell’anno o, meglio ancora, puntare sulla valorizzazione di quello che già c’è, sviluppando una propria tipicità, come Treviso Comics, il festival del fumetto?


sabato 28 marzo 2009

Dedica a Paul Auster

Pordenone continua a stupirmi. Sarà che ci vado solo poche volte l’anno (e quindi non ho una esatta percezione di quanto ricca sia la sua scena culturale), ma quando sono lì per un evento trovo sempre il tutto esaurito. E’ accaduto anche sabato scorso al Teatro Giuseppe Verdi (capienza 870 posti) per l’incontro con Paul Auster, uno scrittore, non certo una rock star.

Insieme a Lou Reed e Woody Allen, Paul Auster è oggi uno dei cantori di New York, un protagonista della letteratura mondiale che, con una scrittura diretta e incisiva, sa scandagliare le angosce e le nevrosi dell’uomo di oggi e descrivere le solitudini delle nostre vite contemporanee.

Secondo Paul Auster le persone hanno ancora bisogno di storie. Non di storie televisive, ma di storie scritte, che ci aiutino anche a dare senso al mondo in cui viviamo. I bambini hanno fame di storie e quel bisogno di sentirsi narrare un racconto prima di andare a letto rimane anche negli adulti.

Tra gli scrittori della nuova generazione americana che Paul Auster consiglia di leggere ci sono Rick Moody, Richard Powers, sua moglie Siri Hustvedt e David Foster Wallace, autore di una prosa fluttuante, con momenti brillanti e un realismo potente. Peccato che sia da poco scomparso.

sabato 31 gennaio 2009

La sfida alle 6 parole

La brevità sembra essere uno degli imperativi della vita moderna. Anche in campo letterario si stanno moltiplicando le iniziative in questa direzione. L’Espresso rilancia anche per Italia l’ultima tendenza editoriale americana: scrivere un romanzo che più minimal non si può, di sole 6 parole.

All’inizio L’Espresso aveva invitato gli scrittori italiani a mettersi alla prova con questa sfida d’inventiva e equilibrismo letterario. Con buoni risultati. Ad esempio propongono due divertissment Stefano Benni (Scrittore, si, uccide, ossessionato, dalle, virgole) e Pulsatilla (Si consideri assunta. Ora può rivestirsi). Ma ci sono anche versioni più serie come Aldo Nove (Oggi non c'è più domani) e Luca Bianchini (Non voleva vivere, ma si arrese). Non si è impegnato molto, invece, Linus, riciclando lo slogan "Radio Deejay, one nation, one station”.

Ora il concorso è aperto a tutti. Basta scrivere una mini-storia, usando non più di 6 parole. Le opere vengono pubblicate sul sito dell’Espresso e poi sottoposte al giudizio popolare, con un voto (sempre via internet) per scegliere la migliore. Fatevi sotto.

sabato 2 agosto 2008

La Ryan Air ce l’ha duro

Che la Ryan Air usasse delle politiche commerciali aggressive è risaputo. Che usi anche una comunicazione spregiudicata è una novità.


Sulla homepage del sito della compagnia aerea è comparso l’invito a volare con Ryan Air accompagnato da un testimonial d’eccezione: il leader della Lega Nord Umberto Bossi. Il senatur è ritratto in una foto scattata poco tempo fa durante un comizio a Padova mentre alza il dito medio al suono dell’inno di Mameli.

L’immagine è accompagnata da un messaggio contro la decisione del governo di sostenere con aiuti economici Alitalia. Nel testo è scritto: “Il governo... supporta le alte tariffe di Alitalia, supporta i frequenti scioperi di Alitalia, se ne frega dei passeggeri italiani".

Il banner della compagnia aerea, low cost anche in pubblicità, è una caduta di stile. Il testo è banale e frettoloso nell’uso dei termini. Supporta, ad esempio, poteva essere sostituito da un sinonimo più semplice e meno aziendale. L’immagine non è patinata e potrebbe essere sgradita ai non elettori della Lega.


Oltre alla crudezza dell’immagine si aggiunge un problema ulteriore. La Lega Nord, parte di quel governo che sostiene Alitalia, non è mai stata coinvolta ufficialmente. Come un qualsiasi utente internet, si è trovata di fronte all’annuncio pubblicitario collegandosi al sito. La reazione del partito non poteva che essere negativa. Il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Roberto Castelli ha dichiarato “Mi auguro che arrivino immediatamente le scuse dei dirigenti. In ogni caso non mi avvarrò dei servizi di Ryanair”. Forse era il caso di concordare in anticipo l’iniziativa…

sabato 15 marzo 2008

E tu che albero sei?

Ecco una curiosa iniziativa per ritrovare il rapporto con la natura.

Nell’oasi naturalistica di Cervara, alle sorgenti del fiume Sile, fino al 27 aprile c’è una (audio) mostra davvero particolare. L’esplorazione nelle sale del centro visitatori è accompagnata dalla voce di Mauro Corona, apprezzato scrittore nonché uno dei più importanti scultori lignei contemporanei.


I protagonisti della mostra sono mezzi tronchi di differenti specie tra cui l’abete bianco, la quercia, il pioppo, il larice ed il cirmolo. Gli alberi provengono da Erto, paese natale di Corona, tristemente famoso per la tragedia del Vajont che si svolse poco più sotto. I tronchi sono stati tagliati dai boscaioli del luogo con l’impiego di cunei tradizionali.


A Cervara avvicinandosi agli imponenti tronchi si entra in relazione con la voce intensa e roca dello scrittore diffusa attraverso lettori MP3 portatili che non intralciano la visita. Si ascoltano le riflessioni di Corona che molto ha scritto sul rapporto tra l’uomo e la montagna uomini.


L’originalità del percorso consiste nel proporre un punto di vista spesso sottovalutato. Dall’osservazione si scopre che i tronchi hanno colori, odori, dimensioni diverse. Persone e alberi hanno molte più cose in comune di quanto si è soliti pensare. E diventa naturale chiedersi a quale albero si assomigli.