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venerdì 17 settembre 2010

Tiro l’acqua al mio mulino


Ho da poco iniziato a collaborare con l’agenzia di pubblicità Marcantonio di Conegliano. Uno dei primi lavori sui quali mi sono cimentato è una pagina pubblicitaria per Mill Service. Si tratta di una azienda che progetta e realizza impianti per la macina dei cereali. Pur essendo una realtà fortemente orientata alla tecnologia e all’innovazione, il concept della campagna ha voluto sottolinearne anche il legame con la tradizione, con la natura e con la genuinità delle farine che trasformate dai molini arrivano quotidianamente sulle nostre tavole.

L’headline scelta per la campagna è: “Gli impianti del futuro hanno radici nel passato”, abbinata all’immagine poetica di alcuni mulini a vento. Mentre la bodycopy recita: “Un’arte antica, come la macina dei cereali, si rinnova ogni giorno nella ricerca di soluzioni tecniche più avanzate e rispettose dell’ambiente. MS Italia mette a frutto anni d'esperienza e il constante impegno per l’innovazione nella progettazione e realizzazione dei migliori impianti di molitura, in grado di ottenere il giusto equilibrio tra il massimo rendimento e la qualità dei prodotti finiti.” Tutta farina del mio sacco.


sabato 27 febbraio 2010

Guardare, vedere

Gioca sulle sfumature di significati tra termini apparentemente simili la campagna pubblicitaria lanciata per promuovere la mostra dedicata al pittore Cima da Conegliano.


Alcune mostre si vedono. Altre si guardano” è l’headline che campeggia nelle locandine, nei flyer e nelle maxi affissioni posizionate in alcuni punti ad alta affluenza di Conegliano. Vedere come sguardo sfuggente e veloce tra le sale di un museo non particolarmente interessante. Guardare come osservazione appassionata e approfondita dei quadri alla scoperta dei dettagli che appagano gli occhi e lo spirito.


Ma è anche un invito a scoprire un autentico poeta del paesaggio che per la prima volta guardò con occhi nuovi alla natura e al territorio. Cima è stato il primo artista che ha lasciato l'utopia del paesaggio ideale per restituire, invece, in scenari incantati, una
resa topografica e concreta dei colli trevigiani.

Alla mostra è associato anche un sito internet, dove però non viene ripreso lo stesso headline. Chissà perché nella homepage non c’è uno slogan e nella pagina interna è sostituito dal titolo “Dove l’amore per la propria terra si fa arte”.

martedì 22 settembre 2009

Quando è la provincia ad osare

Sarà forse banale. Ma a me è piaciuta. Anche perché non sembra la pagina pubblicitaria di un ente statale. E, si sa, la sorpresa ha sempre un valore in pubblicità.
Per una volta l’amministrazione pubblica ha scelto di osare, senza strafare, proponendo uno stile fresco, scherzoso e moderno.

La provincia di Treviso ha cambiato sede, spostandosi nella struttura che fu l’ex Ospedale Sant’Artemio (in precedenza ha ospitato il manicomio). Per comunicarlo ai propri cittadini ha realizzato una campagna stampa sui quotidiani locali. L’immagine usata è abbastanza inconsueta per il settore. Ci si aspetterebbe di vedere la classica foto del nuovo edificio. Invece sono state usate delle fotografie che ritraggono delle persone dall’aria sorpresa che sbucano in mezzo ad alberi e siepi (probabilmente sono state scattate nel giardino stesso di Sant’Artemio).

L’immagine è accompagnata dall’headline: “La tua provincia cambia sede. Sant’Artemio. Tutto da scoprire”. Semplice, forse scontata, ma in fondo dice, senza tanti giri di parole, quello che deve dire. Troppo spesso la pubblica amministrazione ricorre ad un linguaggio astruso e involuto. Questa volta, invece, ha scelto la strada della chiarezza. Facendo un favore a tutti i cittadini.

venerdì 11 settembre 2009

Felice di ricominciare

Al ritorno dalle vacanze va finalmente in porto un progetto di comunicazione che seguivo da qualche mese.

Si tratta di un lavoro per Gaia Soluzioni. L’azienda progetta e installa sistemi di informatica mobile, settore che già conoscevo per aver collaborato come consulente per Aton, una delle principali realtà di questo comparto in Italia.


A Gaia serviva una piccola brochure di impatto per illustrare i servizi offerti e un secondo pieghevole dove spiegare i diversi tipi di assistenza che vengono erogati.

L’attenzione al cliente e il servizio di assistenza sono i valori chiave che descrivono l’essenza dell’azienda Gaia. Perciò ho ideato il playoff “Felici di assistervi” da ripetere su tutte le brochure. Ho scelto anche di utilizzare la copertina del pieghevole come se fosse una pagina pubblicitaria con una immagine accattivante ed un headline riconoscibile.


Per la brochure di presentazione è stata usata la metafora comunicativa di un angelo al servizio delle aziende. Con le ali che riprendono le linee grafiche del logo di Gaia. Mentre per la brochure sull’assistenza si è scelto di puntare sull’ampiezza delle soluzioni personalizzate che possono essere attivate, “un mondo di attenzioni per la vostra azienda”.


Oltre al concept delle brochure mi sono occupato anche della redazione dei testi delle pagine interne, mentre per la grafica ho coordinato il lavoro dello studio Romborosso.

sabato 30 maggio 2009

Chiaro, fresco, dolce copy

Le acque minerali sono tra i big spender della pubblicità italiana. Alcune si limitano a puntare su testimonial molto popolari (tipo la coppia Alessandro Del Piero e Cristina Chiabotto per Uliveto e Rocchetta). Altre hanno un approccio più creativo.

Mi ha sorpreso l’affissione pubblicitaria dell’acqua minerale Dolomia, le sorgenti sono a Cimolais in provincia di Pordenone. L’headline, "da qua a qua", è quanto mai geniale e semplice. Sottolinea la purezza dell’acqua, portata direttamente dalle sorgenti al consumatore in bottiglia, senza mediazioni. In più c’è un tocco di humour sempre apprezzabile. Lo slogan gioca sulla somiglianza tra il sostantivo “acqua” e l’avverbio di luogo “qua”. Il messaggio è rinforzato anche dal playoff “sai dove nasce, sai cosa bevi” e dalla scritta “naturale” che si legge in evidenza sulla bottiglia.

Anche la scelta dei colori è lodevole. Il bianco richiama il luogo selvaggio ed intatto delle sorgenti, montagne immerse nei grandi silenzi dei nevai perenni. Al limite trovo un po’ ridondante il titolo “oligominerale”, messo così in evidenza. Ma bisogna essere davvero pignoli.

Purtroppo a realizzare l’affissione non è stata una agenzia pubblicitaria locale, ma uno studio di Roma che non conoscevo (Made in Italy). Comunque bravi.

martedì 17 marzo 2009

Te la do gratis

Di sicuro sa farsi notare. Anche da chi non ha 10 decimi di vista. E, per un negozio di ottica, è sicuramente un punto di forza.
In questi giorni ho notato una maxi affissione
per le strade di Treviso che recita testualmente: “Fidati… te la do gratis”. L’headline è accompagnata dall’immagine di una ragazza, per la verità non discinta come si potrebbe pensare, ma vestita e con un malizioso paio d’occhiali da vista.

A lanciare questo ambiguo messaggio è una catena low cost di negozi per occhiali: Spacciocchiali Group. L’azienda acquista lenti ed occhiali direttamente dai produttori, saltando grossisti ed intermediari. Questa strategia permette di abbattere il prezzo al pubblico.
Tutta la sua comunicazione è basata sul fattore economico e sullo sconto. Finora era promossa attraverso volantini che venivano spediti direttamente in tutte le case. Se però le vendite non tirano più come un tempo, è necessario fare qualcosa di più. Perché allora non puntare sul caro vecchio sesso?

In tempi di crisi bisogna aguzzare l’ingegno, se sei una azienda e vuoi piazzare i tuoi prodotti ad un mercato molto prudente. Ma anche la vista, se sei un consumatore. Qualcosa di gratis lo ottieni, ma non è quello che pensi. Bensì la montatura.

sabato 1 novembre 2008

Mini gonna, maxi titolo

Le regole, si sa, sono fatte per essere violate. E non c’è maggior trasgressore di Oliviero Toscani. Ancora una volta è riuscito a far parlare di sé, più che del prodotto che doveva promuovere.

A differenza di altri non mi soffermo sulla scelta dell’immagine della campagna pubblicitaria per il lancio della nuova Unità (una ragazza in minigonna di spalle per un quotidiano progressista ed egalitario), ma sulla parte testuale.

Toscani sembra aver trasferito tutti gli input del briefing, senza filtro e riflessione, direttamente sul manifesto. Sparpagliati lì, privi di un ordine di lettura, ci sono 14 aggettivi, tutti al femminile, usati per descrivere il giornale.


Delle poche regole che ho imparato sul copywriting ce n’è una che invita ad essere brevi ed incisivi, a preferire headline non troppo lunghe, di quattro, cinque parole al massimo. Senza scomodare Calvino e le sue “Lezioni americane”, dove suggeriva semplicità ed essenzialità, basterebbe citare il detto popolare “a buon intenditore poche parole”…


Usare per una headline ben 14 (quattordici) parole senza nessuna congiunzione, che non formano una frase di senso compiuto mi sembra eccessivo. Mi immagino l’effetto di spaesamento che proverà l’ipotetico lettore davanti a questo cartello. Ma cosa mai capirà?

giovedì 24 aprile 2008

5 per mille di questi annunci

Apro L’Espresso e, dopo la prima pagina, trovo un post it. E’ l’invito a devolvere il 5 per mille della dichiarazione dei redditi al WWF.

In questo periodo mi stanno arrivando parecchie e-mail pubblicitarie sull’argomento. Nessuna aveva attratto la mia attenzione. Questo annuncio, invece, è interessante. Alla base c’è una buona idea: il post it lo puoi staccare dal giornale e attaccarlo sul computer o sulla scrivania. O, cosa più importante ancora, puoi portarlo con te dal commercialista per avere sottomano il codice fiscale dell’associazione quando si tratterà di scegliere a chi destinare il denaro.

La parte centrale dell’annuncio è scritto a penna, come se si trattasse di un vero post it e aumenta il senso di personalizzazione.
L’headline recita: “Proteggere la natura”. Accompagnato dalla frase: “A te non costa nulla in più: basta una firma, per la natura sarà un aiuto importante”. Forse si poteva scegliere l’imperativo “Proteggi”, come forma verbale del titolo, ma anche così funziona perché sembra un pro memoria. Trovo molto bello anche l’attacco del bodycopy: a te non costa nulla…

Ah dimenticavo, devolvendo il 5 per mille al WWF, si possono vincere 5 weekend in un agriturismo Fattorie del Panda.